L’intervista al Presidente dell’Antinoo Arcigay per la Giornata contro l’omofobia

Mentre oggi si celebra la Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia nel mondo, risale proprio a ieri l’ultima notizia di episodi omofobici in Italia.

«Vatti a curare, ricchione», recita il bigliettino lasciato sulla soglia di casa di un cittadino (rimasto anonimo) a Bitonto. Un biglietto di poche parole dal contenuto tuttavia agghiacciante. Si tratta soltanto di uno degli eventi che compongono la lunga catena di aggressioni, minacce, intimidazioni, persecuzioni, violenze fisiche e psicologiche a danno della comunità LGBTQI+ in Italia.

Il progetto “Cronache di ordinarie omofobia”, tramite l’elaborazione di un bollettino che raccoglie i dati che vanno dal 2012 ad oggi, restituisce un quadro più o meno complessivo della violenza omofobica e transfobica in Italia. Si tratta di un totale di 876 episodi e di 1.166 vittime. Numeri che chiaramente ignorano il lembo sommerso dell’iceberg e che tuttavia portano a galla la necessità di tutelare le vittime anche attraverso opportune misure normative di natura punitiva e preventiva.

L’Italia, che sin dal 2021 ha bocciato il DDL Zan e che più recentemente ha bloccato la trascrizione dei certificati di nascita dei bambini delle coppie omogenitoriali, sembrerebbe poco intenzionata ad inasprire le pene per i reati di odio e discriminazione per identità di genere e orientamento sessuale.

Un andamento confermato anche da ILGA Europe e dal suo report sullo stato dei diritti umani della comunità LGBTI in Europa. Nel 2023 l’Italia perde infatti una posizione rispetto allo scorso anno, attestandosi 33esima, persino alle spalle dell’Ungheria di Viktor Orbán. Le sue posizioni controverse sono valse all’Italia (insieme a Ungheria e Polonia) finanche la condanna da parte del Parlamento Europeo.

A Napoli restano tuttavia numerosi i comitati, le associazioni e gli enti che si impegnano nel contrasto ai reati di odio e alla tutela delle vittime, nel segno di una lotta universale, condivisa e senza resa. Tra queste realtà, l’Antinoo Arcigay, attiva sin dal 1984, punto di riferimento per la collettività LGBTQI+ italiana, è la più grande e la più longeva associazione culturale e politica LGBT+ in Campania.

In occasione della storica giornata che ricorda la rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie (17 maggio 1990), vi proponiamo l’intervista video al Presidente dell’Antinoo Arcigay, Antonello Sannino.

Fonte Il Mattino